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NON TUTTI SANNO n. 5 – (1°) Settembre 2012

NON TUTTI SANNO (5)

Rubrica a cura del Dott. Lorenzo Paliotta

Si diceva un tempo:

-All’inizio dell’anno, guardati da ogni malanno.

-Neve di febbraio, festa del granaio.

-Se in marzo la notte tuona, la vendemmia sarà buona.

-La brina d’aprile non riempie il fienile.

-Maggio fangoso, luglio fruttuoso.

-Giugno pungente, contadin piangente.

-Sotto il sole di luglio, il cervello è in subbuglio.

-Il sole d’agosto prepara un buon mosto.

-A settembre pioggia e luna son dei funghi la fortuna.

-In ottobre semi in pugno, se vuoi mietere di giugno.

-Se in novembre tuona, l’annata sarà buona.

-Se dicembre è troppo bello, non lo sarà l’anno novello.

 

Sono i Paperon de’ Paperoni del mondo intero ed hanno deciso di donare parte dei loro averi (ciascuno 30 miliardi di dollari) per combattere la povertà nei paesi in via di sviluppo. Per avere un’idea della cifra basta considerare che l’Agenzia umanitaria dell’ONU spende ogni anno 12 miliardi di dollari. Si chiamano Bill Gates e Warren Buffet, rispettivamente padrone della Microsoft e compravenditore di imprese altrui. Qualcuno dice che lo fanno per una questione di immagine o per “ripulirsi” la coscienza dato che alcune loro operazioni economiche in passato sono state criticate. Di fronte alle superdonazioni di Gates e Buffet qualcuno si è chiesto: ma i figli di questi generosi resteranno senza eredità? La risposta l’hanno data loro stessi. Non desiderano che i ragazzi abbiano una ricchezza enorme senza essersela meritata, i giovani debbono impegnarsi e lavorare, non vivere di rendita. Ovviamente i loro figli saranno sempre più ricchi di tutti noi, ma non ricchi quanto i loro padri. Se vorranno eguagliarli, dovranno darci dentro. E avranno anche imparato che bisogna fare molta beneficenza.

 

Dieci anni fa in Inghilterra nasceva la pecora fotocopia. Il suo nome Dolly significa bambola. A darle vita è stato uno scienziato scozzese, Ian Wilmut. Dolly è nata 10 anni fa nel pomeriggio del 5 luglio 1996 vicino a Edimburgo, nella stalla di un istituto universitario. Era stata clonata a partire da due cellule di altrettanti ovini. Creata in laboratorio, dunque, e poi fatta crescere nella pancia di un’altra pecora. Wilmut divenne famoso in tutto il mondo e guadagnò molto denaro. Poi Dolly morì uccisa da un tumore nel 2003 a sette anni. Dopo di allora si cominciò a parlare anche di clonazione umana. In Italia la clonazione è vietata dalla legge.

Ma che cos’è la clonazione? E’ un procedimento scientifico complesso. Nel caso di Dolly i ricercatori hanno prelevato alcune cellule di una pecora e ne hanno isolato il nucleo, la parte che contiene il Dna, cioè il patrimonio genetico. Il nucleo è stato inserito, attraverso una scarica elettrica, nella cellula uovo, presa da una seconda pecora, “svuotata” e ridotta dunque a semplice involucro. Il set di cromosomi, dentro la sua nuova “scatolina”, ha la capacità di svilupparsi dando vita a un embrione normale, cioè quello nato dalla fusione di uno spermatozoo e di una cellula uovo. Quando l’embrione clonato è abbastanza sviluppato, viene inserito nell’utero di una terza pecora, che porta a compimento la gravidanza. Dolly dunque aveva l’identico Dna della madre, cioè della pecora che per prima ha donato la cellula, ma non aveva padre.

Dopo la pecora Dolly è stato un fiorire di animali fotocopia. Nel 1998 fu annunciata la nascita di alcuni vitelli e di un topo. Nel 2000 la stessa università dove fu inventata Dolly ha sfornato cinque maialini clonati. L’anno dopo, un’altra novità: la clonazione veniva usata per salvare alcune specie animali dall’estinzione; l’italiano Loi ha riprodotto in laboratorio una femmina di muflone sardo. In Texax nel 2002 è nato il micio Copycat, primo animale domestico fotocopiato. Infine nel 2005 è stata la volta di Snuppy, un levriero afgano. A metterlo al mondo è stato lo scienziato coreano Suk Hwang.

 

Antichi rimedi:

ü  Ricetta lassativa. Preparare un infuso versando una tazza d’acqua bollente su 1-2 cucchiaini di foglie di senna. Assumerne una tazza la sera a giorni alterni.

ü  Ricetta per la mucosa gastrica. Preparare un infuso versando una tazza d’acqua bollente su due cucchiaini di radice di liquirizia. Lasciare riposare per 10 minuti e berlo dopo i pasti principali.

ü  Ricetta epatica. Assumere, dopo i pasti principali, 30 gocce di estratto fluido di cardomariano (chiedere al farmacista), diluito in un dito di acqua fredda.

ü  Tisana per il gonfiore addominale. Versare una tazza d’acqua bollente su 2 cucchiaini di foglie di menta. Lasciare in infusione per 10 minuti. Berne una tazza dopo i pasti principali.

ü  Ricetta per le faringiti. Mettere due cucchiai di foglie di salvia in mezzo litro d’acqua fredda e far scaldare fino all’emissione di bollicine. Lasciar riposare al coperto per 10 minuti. Riscaldare a fare gargarismi ogni due ore.

ü  Ricetta epatica depurativa. Preparare un decotto mettendo 2 cucchiaini di radici di tarassaco on acqua bollente per 3 minuti. Berne una tazza dopo i pasti come digestivo epatico o a digiuno come diuretico depurativo.

ü  Ricetta per la tosse. Preparare un infuso versando una tazza d’acqua calda su 2 cucchiaini di gemme di pino. Lasciar riposare per 10 minuti. Berne una tazza calda addolcita con miele a digiuno 4 volte al giorno.

ü  Ricetta per il raffreddore. Preparare un infuso versando una tazza d’acqua bollente sopra un cucchiaino di timo (fiori e foglie). Lasciar riposare per 10 minuti. Berlo caldo a piccoli sorsi, una tazza 4 volte al giorno.

ü  Ricetta espettorante. Preparare un infuso versando una tazza d’acqua bollente su un cucchiaino di erisimo parte aerea. Lasciar riposare per 10 minuti. Berne una tazza 4 volte al giorno.

ü  Tisana depurativa/digestiva. Versare una tazza d’acqua bollente sopra due cucchiaini di tiglio (fiori e bractae). Lasciar riposare 15 minuti e berne una tazza calda addolcita con miele, 4 volte al giorno per parecchie settimane.

ü  Tisana digestiva. Preparare un infuso versando una tazza d’acqua bollente su 1-2 cucchiaini di frutti di finocchio. Lasciar riposare per 15 minuti. Berne una tazza dopo i pasti principali.

ü  Ricetta sedativa. Preparare un infuso versando una tazza d’acqua bollente su un cucchiaino di passiflora. Lasciar riposare al coperto per 120 minuti. Berne una tazza al mattino e alla sera a digiuno.

 

Curiosità del passato:

  • Rimedi per eliminare le verruche: fare impacchi con foglie messe a macerare sul letamaio o con la bava di lumaca, guardare la luna durante il plenilunio, lavarle con la schiuma dell’acqua di torrente in piena, umettarle con saliva di donna.
  • Indizi sull’approssimarsi della pioggia: le rondini volano basse, le bisce attraversano la strada, i gatti passano la zampa dietro l’orecchio, le rane gracidano forte, i calli dolgono, le mosche pungono.
  • Per scacciare le formiche: mettere delle fettine di limone o del pepe lungo il cammino che percorrono di solito oppure mettere tre sassolini a triangolo in un cantuccio.
  • La madia è un mobile sacro dai poteri taumaturgici: si credeva, ad esempio, che mettendoci dentro i bambini ammalati o anemici per una decina di minuti, questi guarissero.
  • Per evitare il male alla milza, il dolore al fianco che colpisce le persone non allenate al termine di una corsa prolungata, si supponeva bastasse tenere un sassolino in bocca, oppure si facevano impacchi con miele, vino e sigari napoletani tritati.
  • Tutti gli avanzi della cena di Natale avevano effetti medicamentosi: con il burro e l’olio si curavano contusioni e tagli, con il vino si curavano le piaghe e si manteneva sana la semente nel granaio, con la cera avanzata dalle candele si curavano i traumi.
  • Gennaio è il mese dei presagi per eccellenza. E abitudine stabilire il tempo dell’anno appena iniziato osservando quello dei primi 12 giorni del mese (le calende). Se ad esempio il primo del mese il tempo è bello, lo sarà anche in gennaio e così via.
  • Per curare l’incontinenza urinaria si faceva mangiare all’ammalato un topolino di campagna arrosto, oppure gli si scottavano le natiche nude con la fiamma viva. In alternativa, si poteva bere un uovo, posto per una notte in infusione nel succo di limone.
  • Ancora oggi molti ritengono che i reumatismi siano provocati dall’esposizione ai raggi lunari; si curavano con impacchi di sterco di bue, pungendo la parte malata con ortiche, o dormendo in una notte senza luna su un mucchio di fieno stagionato.
  • Il fenomeno dell’arcobaleno è ritenuto il simbolo dell’alleanza tra Dio e Noè. Se l’arcobaleno è visibile al mattino, si dice che il tempo continuerà ad essere perturbato per tutta la giornata; se lo è alla sera, il tempo volge al bello.
  • La saliva, considerata un valido antidoto contro il malocchio, era usata per guarire dalle malattie della pelle, dalla crosta lattea e dalla forfora. Il suo potere era maggiore alla mattina prima della colazione e nelle persone che avessero doppiato il faro di Messina.
  • Le cure per il singhiozzo sono singolari, come mettere due pagliuzze a croce sulla schiena della persona indisposta, oppure a sua insaputa tracciare tre croci con la punta del pollice e dell’indice, o ancora rovesciarle la manica dell’abito.

 

E’ caduto l’olmo dei dollari. Figurava persino sulle banconote da venti dollari, alto e frondoso,a fianco della Casa Bianca: oggi quell’albero secolare non c’è più, sradicato dalle piogge torrenziali che si sono rovesciate nei giorni scorsi (giugno 2006) su Washington. L’olmo era stato piantato ai tempi di Theodore Roosevelt, presidente Usa dal 1901 al 1909: l’albero era molto vecchio e ultimamente anche malato. Ha resistito anche più del dovuto: l’età media di una pianta della sua specie è di circa 85 anni.

 

I girasoli son alti, alti, alti. Ha l’aspetto di un fiore e le dimensioni di un albero: il girasole cresciuto, fin troppo, nel giardino di Ivone Garbin, un pensionato veneziano, è alto quattro metri e dieci centimetri. Molto più del solito, considerando che gli esemplari più grandi della specie raggiungono al massimo il metro e dieci. Il segreto del signor Garbin? Nessuno, dice lui, imputando il raccolto straordinario alla ricchezza del terreno e alla posizione particolarmente favorevole del giardino. Nella faccenda bisognerebbe scavare più in profondità…

 

I presupposti per essere felici:

–          Non occorre avere quel che si ama, basta amare quello che si ha (Froidure).

–          Mi lagnavo di non avere scarpe; vidi un uomo senza gambe: cessai di lamentarmi (Saadi).

–          La più grande felicità è quella che non era attesa (Sofocle).

–          Non ho mai avuto un attimo di felicità in tutta la mia vita di piacere (D’Annunzio).

–          Mi addormentai e sognai che la vita era gioia; mi svegliai e mi accorsi che la vita era servizio; mi misi a servire e trovai la gioia (Tagore).

–          Il sole della vita splende dal di dentro (Unger).

–          Dopo aver girato il mondo in cerca di felicità ti accorgi che essa stava sulla porta di casa (proverbio africano).

–          Abbiamo solo la felicità che abbiamo donato (Pailleron).

–          La felicità non è in noi né fuori di noi: è in Dio, sia fuori che dentro di noi (Pascal).

 

Ora giunto alla fine dei miei giorni

 

Siedo nel gran silenzio e penso:

di tutti i doni ricevuti in vita

quanto ho sciupato?

Distratto, nell’orgoglio del mio cuore,

forse ho trascurato qualcuno.

Invano ascolto adesso

l’allontanarsi dei passi

di colui che ho rifiutato.

Forse, a me ignoti,

alcuni han perdonato,

ma sono morti

senza dir parola…

Quante trame saltate

nel labile tessuto della mia vita!

E non ho più tempo per rimediare.

Ora, giunto alla fine dei miei giorni,

una grave preghiera ininterrotta

affiora alle mia labbra:

possa almeno la mano della morte

risanar le ferite

da me inferte all’amore.

                                                                            Tagore

Nell’antichità, l’isola di Delo, nell’Egeo, era sacra ad Apollo e di conseguenza su essa non si poteva né morire né venire al mondo. La morte era infatti giudicata un evento impuro. Allo stesso modo, le donne che stavano per partorire avrebbero potuto contaminare la sacralità del luogo. Per questa ragione, Delo era collegata con un ponte alla vicina isola di Renea, sulla quale si trasportavano le persone giunte alla fine della vita e le gestanti che stavano per terminare la gravidanza.

 

Un asteroide lungo un chilometro (1950 Da) potrebbe in un lontano futuro scontrarsi con la Terra, causando danni catastrofici. L’impatto è previsto per il 2880 e le stime più pessimistiche prevedono una probabilità su 300 che esso si verifichi davvero.

 

In una lettera scritta da Caprera il 13 giugno 1874 a Francesco Crispi, Garibaldi confessò di essere afflitto da problemi familiari tanto gravi che si sarebbero potuti risolvere soltanto con il divorzio: pur di sciogliere il suo matrimonio, dichiarò che sarebbe stato addirittura pronto a farsi “turco o protestante”.

 

Il critico teatrale francese Sarcey, dovendo valutare una debuttante, la liquidò sprezzante con due sole parole: “nessun avvenire”! Mai giudizio fu più affrettato: si trattava di Sarah Bernhardt, la grande attrice cui Oscar Wilde attribuì poi l’appellativo di “divina”.

 

Il ricercatore statunitense Rab Hatfield ha calcolato l’ammontare del patrimonio accumulato da Michelangelo nella sua vita. Un’immensa fortuna a valutabile a suo dire sui 50.000 fiorini d’oro, pari a circa 42 milioni di euro del giorno d’oggi.

 

Samuel Morse si dedicò al perfezionamento del telegrafo, al quale il suo nome è legato, quando aveva già oltre 40 anni. In precedenza era stato un pittore di buona fama: aveva dipinto un ritratto del generale La Fayette, che era andato in America come volontario nella guerra d’indipendenza, e una tela di grandi dimensioni (conservata alla National Gallery of Art di Washington) in cui erano riprodotti ben 41 dei quadri esposti al Louvre. Ma prima aveva esercitato molti altri mestieri: venditore di scope e tessuti, aveva costruito una macchina per scolpire il marmo e riprodurre le statue e si era dedicato anche alla politica (ma come candidato a sindaco di N.Y. aveva raggranellato solo 1.496 voti!).

 

Tom Stevenson, autore di varie opere dedicate allo champagne, afferma che esso fu inventato nel 1662 da un inglese, di nome Christopher Merret, e che il relativo metodo fu presentato alla Royal Society di Londra molti anni prima che il monaco francese Dom Pérignon, tradizionalmente ritenuto il padre dello champagne, elaborasse il proprio. Ovviamente, i francesi non sono affatto d’accordo con la sua teoria e affermano senza mezzi termini che il metodo di Merret poteva semmai andar bene per…annacquare il vino.

 

Il costume a due pezzi, che negli anni ’40 fu battezzato bikini, venne lanciato in Francia. Negli Usa, dopo iniziali resistenze, cominciò a diffondersi solo intorno alla metà degli anni ’60.

 

Benevento sorge alla confluenza dei fiumi Sabato e Calore. In tale città viene prodotto il noto liquore Strega.Vanto artistico della città è l’arco di Traiano, che nel 114 inaugurò la nuova Via Traiana per Brindisi.

 

La cuadrilla,a disposizione di ciascun torero durante la corrida, è la squadra di 5-6 collaboratori che lo assiste durante l’esibizione. Per sferrare al toro il colpo mortale, il matador gli conficca la spada nella parte compresa tra le scapole.

 

Nel 1925, la celebre scuola tedesca d’architettura e arte decorativa del Bauhaus si trasferì da Weimar a Dessau in un razionale edificio costruito e arredato su progetto del fondatore della scuola stessa: Walter Gropius (1883-1969).

 

Sir Hugh Beaver, direttore delle famose birrerie Guinnes, diffuse in Irlanda e Gran Bretagna, era un appassionato cacciatore. Nel 1951, dopo una battuta in cui aveva visto sfuggire alcuni pivieri dorati, prese a discuterne con gli amici: quegli uccelli erano o no i più veloci d’Europa? Poiché le opinioni erano discordanti, pensò di rimediare a tale carenza d’informazione e non solo su quell’argomento. In breve tempo incaricò delle opportune indagini un centro di documentazione londinese e dopo poco pubblicò un libro destinato a diventare un successo editoriale mondiale: era il Guinnes dei primati.

 

Leonhard Euler, detto Eulero (1707-83), era un matematico svizzero che alla corte della zarina Caterina II di Russia sfidò l’ateo Denis Diderot proponendogli la “prova algebrica” dell’esistenza di Dio, contro la quale il filosofo francese, che poco sapeva di matematica, non avrebbe potuto obiettare.

 

La pupinizzazione riguarda la telefonia ed è un metodo elaborato dal fisico statunitense di origini serbe Mihajlo Pupin (1858-1935) per migliorare le prestazioni delle linee telefoniche, riducendo l’attenuazione e la distorsione dei segnali.

 

L’iraniana Shirin Ebadi ha ricevuto nel 2003 il premio Nobel per la Pace. Avvocato e docente di diritto a Teheran è stata la prima donna musulmana a ottenere tale riconoscimento.

 

Nel Panamà, all’imbocco settentrionale del Canale, sorgono a poca distanza l’una dall’altra, le città di Cristòbal e Colòn i cui nomi in spagnolo significano Cristoforo e Colombo.

 

I nomi di Paolucci e Rossetti sono legati ad un episodio della prima guerra mondiale: l’affondamento della corazzata “Viribus Unitis”, nave ammiraglia della flotta austriaca, effettuato nelle acque del porto di Pola: I due ufficiali vi penetrarono con un mezzo d’assalto il 1° novembre 1918: poco prima dell’esplosione furono avvistati e, portati a bordo della nave, ne annunciarono l’imminente affondamento, per cui l’equipaggio riuscì a mettersi in salvo. Paolucci e Rossetti furono poi decorati con la medaglia d’oro.

 

Avendo saputo che Luigi XV di Francia era impegnato in una battuta di caccia vicino al suo castello, la 24enne Madame Le Normant d’Etioles ricorse a uno stratagemma per farsi notare da lui: fece in modo di comparire sulla sua strada sempre vestita di rosa su un cocchio azzurro, oppure vestita di azzurro su un cocchio rosa. La trovata funzionò: divenne la favorita del re e passò alla storia come Madame de Pompadour.

 

L’orco marino è un uccello dal piumaggio nero, simile all’anitra e dotato di un tipico becco gibboso. Vive nelle regioni fredde dell’emisfero settentrionale.

 

La Lombardia è la regione italiana in cui si pubblicano più libri (21.000 all’anno), seguono Lazio (6.000) e Piemonte (5.700).

 

In una macchina da scrivere o in un computer sui primi sei tasti alfabetici della seconda fila compaiono le parole qwerty (anglo-americana) ovvero qzerty (italiana).

 

La Cattedrale di Chartres è definita l’Acropoli della Francia per le sue stupende vetrate e per la sua importanza: iniziata nel secolo XI in stile romanico fu terminata nel 1500 in stile gotico.

 

Gli antichi Inca erano in grado di eseguire con facilità anche complicate operazioni di calcolo. Per fare i conti usavano le yupane, antenate delle moderne calcolatrici. Erano blocchi di pietra con piccole vasche scolpite sulla parte superiore; all’interno di ognuna di esse vi era un preciso numero di fagioli, cui era attribuito un valore diverso a seconda della posizione che occupavano.

 

Gli scavi archeologici di Pompei iniziarono nel 1748.

 

L’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore sono costituite dallo stesso numero di stelle: 7 ognuna.

 

Come sono salate le acque del Po! La malattia di cui soffre il Po e gli altri fiumi che sfociano nell’Adriatico si chiama cuneo salino. L’acqua salata del mare si insinua nel letto del fiume mescolandosi alle acque dolci. Tutto questo capita a causa della siccità che negli ultimi anni ha ridotto molto la portata del fiume. L’Adriatico approfitta della minore pressione delle acque del fiume alla foce per risalire i corsi d’acqua nelle ore di alta marea. Visto che l’acqua salata è più pesante, il mare s’insinua per chilometri nel Po partendo dal fondo. Risultato: le campagne soffrono per il cambiamento. Il problema del cuneo salino si sovrappone a quello della siccità. Oltre a non esserci abbastanza acqua per irrigare i campi di radicchio di Rovigo e le risaie di Ferrara, quella disponibile risulta non adatta, perché l’acqua salata brucia ogni tipo di vegetazione. Ed è un problema che non riguarda solo i contadini; man mano che il cuneo risale, l’acqua salmastra si insinua anche nella falda freatica, cioè dove si trova l’acqua che poi noi beviamo.

E Leonardo mise il mare alla porta, anzi la porta al mare. Nei dintorni di Mesola, una località ferrarese nel delta del Po, si trova ancora una porta vinciana, cioè un meccanismo che veniva posizionato all’imbocco di uno dei canali e serviva a bonificare le paludi ferraresi. Veniva azionato dalla pressione idraulica: quando arrivava l’alta marea e l’acqua tentava di entrare nell’area bonificata, la porta si chiudeva mentre con l’arrivo della bassa marea si apriva lasciando defluire l’acqua del canale verso il mare. Con questi sistemi ingegnosi, gli Estensi strapparono al mare migliaia di ettari di territorio destinandoli poi alla coltivazione del riso. Gli Estensi avevano imparato queste tecniche in Lomellina, dove Leonardo aveva partecipato alla bonifica e allo sfruttamento agricolo dei possedimenti degli Sforza.

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