NOI DUE – Giuditta e Luigi SPOSI
![]() Giuditta e Mamma Leonarda |
A Pag. 9 del suo libro, Papà Pasquale scrive:Nonni materni di Spigno SaturniaDa Nonno Vincenzo Leo e da nonna Maria Cocomello, nacquero tre figlie: Teresa, Carolina e Giuditta. La mia futura sposa è quindi, cugina di quarto grado. |
|
La bambina – 3 anni, nella foto a sinistra con sua Mamma Dina e il Bambino – 6 anni, nella foto a destra in braccio a Nonno Luigi, era destino che a 19 e 23 anni divenissero Moglie e Marito precisamente il 29 agosto 1965.
La prima volta che mi recai in casa Palladino, a Formia in via Cristoforo Colombo, 4 – incontrai per primo un bambino (Leonardo Palladino) che giocava con altri ragazzini. La sua domanda fu “m sei tu il fidanzato di mia Sorella Giuditta? Dopo pochi secondi ero a colloquio con la mia futura suocera Leonarda Eramo in Palladino. Siccome il Maresciallo Palladino era in quei giorni a Bologna, dopo che aveva in quella città ripreso servizio dopo una lunga parentesi nel Lazio meridionale, pensai bene di scivergli una lettera per chiedere la mano di sua Figlia, con le dovute scuse di essermi preso la libertà di varcare l’uscio di casa sua senza di lui. Nella lettera che mi giunse pochi giorni dopo, tra l’altro vi era scritto “della faccenda” ne riparliamo appena torno a Formia.
Nel colloquio con la mia futura Suocera, presente Giuditta, mi fu richiesto dalla Signora Leonarda se gli offrivo una sigaretta. Io, nipote di tabaccai, licenza n. 1 del Comune di Spigno Saturnia – mai fumato in vita mia – fino a quel punto – replicai di averle esaurite e. subito, scesi in strada e al vicino tabacchi comprai il più bel pacchetto di 10 Sigarette ASTOR.
Da quel momento, e per alcuni anni imparai a fumare.
A marzo, in occasione della festa di fidanzamento, la sua Nonna Giuditta e la mia Nonna Stella, ci svelarono di essere cugine di primo grado. La gioia più grande fu di Mamma Francesca che, con un pizzicotto sulla guancia della fidanzatina non fece mistero della sua gioia. Fu una festa memorabile. I nostri amici, oltre i regali (un bel libro di ricette di cucina, che tutt’ora conserviamo, ci inondarono di mazzi di fiori, ma tanti, che il giorno successivo facemmo il giro di diverse chiese per collocarli.
![]()
Un colpo di fulmine, guardandola nei suoi occhi celesti, e, il 21 marzo 1965, al Santuario di Monte Civita di Itri, Le chiesi di sposarmi. Stavamo raccogliendo un mazzetto di mammole.
|
Noi due al tempo del fidanzamentto. Sette mesi dopo eravamo Marito e Moglie. Nell’estate, lei a Bologna ed io a Formia. Mi lasciò un armadio pieno dei suoi vestiti invernali e uno scatolo zeppo di ricette di cucina. Tutte le sere aprivo le ante dell’armadio per annusare il suo profumo, e una sera, non resistetti più, e aprii lo scatolone. Il mio pensiero, carico di meraviglia fu: …..Luigi, siamo capitati bene, erano quasi tutte ricette di cucina. |
Il Matrimonio fu celebrato da Padre Sarno, mio professore di matematica all’ITC alla presenza di testimoni: Sig. Liguori e Avv. Peverati. Peverati, ai tempi della Guerra a Cefalonia, era con la stessa divisione di mio Papà, scampato miracolosamente all’eccidio. La scelta della Chiesa Monastero della Madonna del Piano di Ausonia, a metà strada tra Spigno ed Ausonia stessa, paese natale di Giuditta, fu obbligata e molto suggestiva.
Il pranzo Nuziale al Villaggio del sole, circa 150 invitati.
Infine Luna di Miele in Spagna, Barcellona e Palma di Majorca.
Gioia immensa di tutta la famiglia.
Editoriale dello Sposo Innammoratissimo.