
Erano le 10,00 circa del 24 Luglio 1943 ed il “Santa Lucia”, proveniente da Ponza, navigava a meno di due miglia da Ventotene, nel cui porto doveva attraccare, prima di far rotta su Gaeta, quando all’orizzonte comparvero quattro aereosiluranti inglesi che piombarono come falchi, sul vecchio ed inerme piroscafo. Il comandante del “vaporetto”, Cosimo Simeone, 53 anni di Gaeta, tentò di schivare i primi colpi nemici con ripetute accostate, ma, al secondo passaggio aereo, un siluro centrò il “Santa Lucia” sotto la linea di galleggiamento e lo affondò in soli 28 secondi. A bordo c’erano 78 persone, tra cui 17 membri dell’equipaggio, un capopezzo e sei marinai addetti al cannoncino 76/40 del 1917 che non aveva mai sparato un colpo. Solo due si salvarono: il motorista Francesco Aprea ed il mozzo Luigi Ruocco. Ancora oggi, a sessantanove anni di distanza, il nome del “Santa Lucia” viene pronunciato con reverenza, dalla popolazione di Ponza e Ventotene e qualche vecchio, parlandone, si fa il segno della croce, perchè, chi per la perdita del padre, chi del marito, o di un parente, in tanti, sulle isole pontine, possono dire di essere stati colpiti da quella lontana tragedia. E proprio nel sessantanovesimo anniversario dell’affondamento, il Comitato Famiglie delle Vittime del “Santa Lucia” ha indetto una serie di cerimonie commemorative che saranno riprese dal regista Antonio Climati.

Si comincia, questa mattina, a Ventotene, con una Santa Messa, celebrata da S.E. l’Arcivescovo di Gaeta, Fabio D’Onorio; poi, deposizione di una corona d’alloro al monumento dedicato al piroscafo “Santa Lucia”, nel piazzale antistante la caserma della Guardia di Finanza. L’opera, in ferro saldato, su disegno dell’Arch. Antonio Sperduto, rappresenta la prua di una nave che affonda e quindi, partenza della regata velica. Il “Santa Lucia” era un vecchio piroscafo a vapore di 452 tonnellate, costruito nel 1912, appartenente alla SPAN (Società Partenopea di Navigazione) e che veniva affettuosamente chiamato “il tram di Ponza”, proprio perchè, da venticinque anni, collegava, tre volte alla settimana, l’isola con Ventotene, S.Stefano (dov’era ancora funzionante il reclusorio) e Gaeta. Il 24 Luglio del 1943, nonostante un attacco premonitore subìto il giorno precedente e sventato dalla contraerea di stanza a Ponza, aveva preso il mare, con a bordo anche due giovani coppie di sposi: Vincenzo Piro ed Elena De Filippi, in viaggio di nozze e Vincenzo Schiocco e Lucia Stinga, unitisi in matrimonio appena tre ore prima, proprio per poter prendere il traghetto e raggiungere il continente. Oggi il relitto del “Santa Lucia” giace a 52 metri di profondità, a circa due miglia a nord-ovest di Punta Eolo


IL DIRETTORE – Dott. Sergio Monforte