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TUNISI – Il Ministro degli Esteri Gentiloni: cancellazione di 25 milioni di euro alla Tunisia

Il Ministro Gentiloni nella visita alla CTICO di Tunisi con Erasmo Cocomello
Il Ministro Gentiloni nella visita alla CTICO di Tunisi con Erasmo Cocomello

Gentiloni a Tunisi:l’Italia cancella 25 mln di debito

Ferita, come le mura del Bardo crivellate dai proiettili dei terroristi, ma non sconfitta. A una settimana dal sanguinoso attentato nel cuore della capitale, la Tunisia è ancora sotto shock ma determinata nel dichiarare la guerra a chi vuole cancellare il suo sogno democratico. C’è però bisogno dell’aiuto di tutta la comunità internazionale, Unione europea in primis, per riparare i danni e prevenire gli eventuali prossimi colpi. E su questo l’Italia, insieme con la Francia, lavorerà nei prossimi mesi per convincere Bruxelles a girare alla Tunisia parte degli investimenti del piano Juncker.
Dell’impegno in prima linea del governo italiano si è fatto portavoce il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni con la sua visita lampo oggi a Tunisi.
Un impegno, quello di Roma, che in questi giorni ha dato un primo risultato concreto: la cancellazione di 25 milioni di euro dal debito della Tunisia nei confronti dell’Italia. ”Il presidente Essebsi ci ha chiesto due cose: un impegno economico e la cooperazione nella lotta al terrorismo”, ha riferito Gentiloni dopo aver incontrato il capo di stato tunisino nel palazzo di Cartagine. Roma e Tunisi collaborano già nel settore della sicurezza, in particolare nella sorveglianza delle frontiere con la Libia che è quello che al momento preoccupa di più, ma si può fare di più. Per questo ad aprile il ministro della Difesa tunisino incontrerà a Roma Roberta Pinotti. Ma il messaggio che il titolare della Farnesina ha voluto portare in Tunisia è anche un messaggio di solidarietà e vicinanza.
”Sostenere questo Paese è un dovere perché l’esperimento d’avanguardia tunisino non può essere lasciato solo. Dobbiamo dimostrare che la democrazia e la cultura sono più forti del terrorismo”, ha detto Gentiloni parlando dalle sale maestose e vuote del Bardo che oggi avrebbe dovuto riaprire al pubblico e invece ha accolto solo autorità e centinaia di giornalisti.
L’apertura è rinviata a domenica, giorno della grande marcia internazionale contro il terrorismo, perché sono ancora troppe le preoccupazioni per la sicurezza dopo che 21 persone hanno perso la vita tra quelle mura. I segni della ‘battaglia’ sono ancora ben visibili: i fori dei kalashnikov e le teche di vetro frantumate da proiettili colpivano quasi più degli splendidi mosaici conservati nel museo. Fuori centinaia di tunisini hanno manifestato la loro voglia di reagire al terrore. ”Visitate la Tunisia”, era scritto sui cartelli sorretti dalla gente di Tunisi che sventolava la bandiera nazionale. Per Rachid Gannouchi, il leader di Ennahda con il quale il ministro ha avuto oggi un colloquio, l’obiettivo dell’attentato era proprio il museo e i primi ad essere colpiti, oltre alle vittime innocenti, sono proprio quei movimenti islamici che sostengono il processo democratico della Tunisia.
Quella di Gentiloni è stata la prima visita di un capo della diplomazia europea dall’attacco terroristico. Prima del titolare della Farnesina a Tunisi era venuto il ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve. E non è un caso perché nell’attentato l’Italia ha pagato un prezzo alto con quattro morti e cinque feriti. E infatti il primo impegno del ministro oggi è stato proprio visitare le due italiane ancora ricoverate a Tunisi, entrambe colpite da 3 o 4 colpi mentre visitavano il museo. Lorena Boni è in fase di miglioramento e ”potrebbe rientrare già nelle prossime 48 ore a Modena”, mentre sul trasferimento della torinese Anna Abagnale, in condizioni più gravi ma stabili, ”deve ancora essere presa una decisione tra i medici tunisini e quelli delle Molinette” ha spiegato Gentiloni dopo averla soltanto vista perché ”era intubata dopo aver subito un intervento chirurgico”.

Editoriale: riceviamo  e pubblichiamo

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