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SVILUPPO ECONOMICO E INFRASTRUTTURALE DEL SUD PONTINO

Meglio, avrei dovuto anticipare nel titolo la parola “MANCATO” , viste le negatività apportate negli ultimi anni insieme ad una condizione di gravi dismissioni e mancate realizzazioni che hanno pesantemente danneggiato lo sviluppo.

Insopportabile la declassificazione del Porto Commerciale di Gaeta, operato negli ultimi anni, prima dalla forzista Renata Polverino e poi, più gravemente, dal PD Nicola Zingaretti. Il   P.R.G. del Consorzio, che occupa un’area che per me va dall’uscita del tunnel di Terracina alla foce del Garigliano, dimostra ora evidenti le mancanze realizzative:

  • Declassificazione  del Porto Commerciale; Tante opere furono progettate e realizzate. La Caserma dei Vigili del Fuoco, La Dogana, l’escavazione dei fondali per aumentare il tonnellaggio delle navi mercantili e una gigantesca opera al servizio per la la movimentazione delle “casseformi” di 40 mila mq.
  • Mancata realizzazione di un adeguato sistema  viario a doppia corsia costiero;
  • Occupazione di spazi, destinati alle movimentazioni mercantili come l’Area a sud di Minturno, destinata dal PRG consortile alla movimentazione delle merci, diversamente usata per insediamenti sportivi, se non addirittura abitativi.

Dal dopoguerra le dismissioni sono state nel tempo, sempre di più, a danno del lavoro:

  • Prima le “vetrerie” rimaste “cattedrali abbandonate” per tanti lustri;
  • Poi le infrastrutture create a supporto dell’agro-alimentare, come il grande Silos per l’importazione di derrate cerealicole Mallozzi di Spigno Saturnia;
  • Stessa sorte per le Fornaci Pontine di Spigno Saturnia, di quelle della D’Agostino di Formia e la produzione di cavi elettrici Manuli di Castelforte e SS.Cosma e Damiano.
  • Infine le sconcertanti decisioni della magistratura di Latina sull’ex Pastificio Paone, o della prematura chiusura delle previste lavorazioni del pesce sia di Formia che di Gaeta.

Eclatante la storia del Pastificio Paone che, protrattasi per tanti anni, ha procurato una cessione del sito di Panitro ed ora con l’occupazione dell’area di una fornace, anch’essa tra le dismissioni importanti,  nella quale gli eredi Paone tengono in vita il vecchio marchio.

            Da questa disastrosa disamina, posta nella storia dell’area geogrefica in esame, è inevitabile che essa sia attribuita a tutti i livelli amministrativi: regionali, provinciali  dei singoli Comuni.

            Proprio dall’esame delle negatività partono le riflessioni nel merito dello sviluppo economico di un Terrritorio interessante come il nostro che, pur ricco di giacimenti culturali e paesaggistici, nel tempo – col solo Turismo, non abbia saputo offrire strutture ricettive e organizzative adeguate.

            E’ necessario ridiscutere, ma attuare concretamente, le infrastrutture di cui si lamenta la mancanza, con azioni coraggiose che poco hanno a che vedere con le eteroegenee gestioni politiche attuali.

            Esiste uno spazio ampio politico e culturale, che andrebbe diversamente colmato da un Partito che, ripartendo dal basso, con l’esame serio e attrattivo verso le nuove generazioni, sappia governare i nuovi processi. In questi tempi dovremmo parlare di Intelligenza Artificiali, invece di archeologia industriale. Per questo il ruolo è arduo, ma non impossibile. – CI VUOLE CORAGGIO.

            Ho lasciato di proposito “ fuori sacco” due argomenti  a cui intendo attribuire significati di importanza  nazionale:

  • L’Area della Raffineria ENI di Gaeta;
  • M.O.F: Mercato ortofrutticolo di Fondi.

L’ENI, che pur continuando a movimentare grandi quantità di idrocarburi, verso la struttura aeroportuale di Fiumicino, lucrando molto, ancora non da risposte sulle destinazioni del vecchio impianto di raffinazione – altrimenti divenuto il più consistente residuo di archeologia industriale.

Il M.O.F. che negli anni ha perso il primato di dimensioni europee che pur ha avuto all’inizio della sua storia. Rimane incomprensibile l’abbandono storico della grande risorsa ferroviaria che si sviluppa lateralmente ma che non è stata mai posta come risorsa decisiva per le importazioni dal sud e l’indirizzamento commerciale verso l’Europa. 

Ora che si è perso l treno del PNRR, in assenza totale di progettualità sia di edificazione produttiva, sostituiva del vecchio,  sia infrastrutturale , diventa arduo il problema occupazionale. Risulta inconsistente la funzione dei parlamentari  locali  e quella delle Amministrazioni Comunali.

Conclusioni:

Con la riflessione che possiamo trarre da questa narrativa sulla storia del nostro territorio occorre una coraggiosa offerta di soluzioni che, opportunamente contestualizzate, diano speranza ai nostri giovani a cui dobbiamo offrire maggiori certezze.

EDITORIALE di Luigi Cocomello

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Prof. Giacomo De Luca a commento

Grazie, Luigi. Condivido il tuo editoriale che offre riflessioni importanti e pertinenti per la rinascita del vasto territorio dai confini di Terracina al Garigliano (storico territorio della Provincia di Terra di Lavoro) per lungo tempo defraudato e abbandonato. Come risalire la china? Tu dai anche la risposta. In altri tempi, il nostro Partito sarebbe stato il motore nella programmazione di risposte realistiche e coraggiose. Possiamo ancora oggi essere operativi? Possiamo dare una mano allo sviluppo del territorio? Crescendo e riaffermando la presenza de P.S.I., penso di sì perché è proprio dei SOCIALISTI la progettualità e la realizzazione dei progetti. Ci vuole coraggio, come tu dici. Intanto, la denuncia e la proposta sono già importanti atti stimolanti.
Prof. Giacomo De Luca già Sindaco di Mignano Montelungo e Consigliere Comune di Formia, veterano militante Socialista.

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