Clamoroso, quanto ironico gesto di protesta, ieri mattina, a Ponza, dove un noto operatore turistico della frazione isolana di Le Forna, ha piazzato un ombrellone sul ballatoio del palazzo comunale, proprio dinanzi all’ingresso dell’ufficio del sindaco Piero Vigorelli.
A scatenare la rabbia di tanti operatori economici, commerciali e turistici dell’isola, sono state le recenti decisioni del neo primo cittadino, il quale, all’insegna di un “legalitarismo assoluto”, ha istituito una serie di divieti e bloccato una serie di attività, risultate, a quanto pare, non in regola, dal punto delle autorizzazioni amministrative e dei permessi.
In particolare, nei giorni scorsi, sono stati fatti chiudere uno stabilimento balneare, con annesso bar e ristorante, sulla nota spiaggia di Frontone e sono state vietate le attività di noleggio barche ed ombrelloni nella mitica Cala Feola ed alle piscine romane, nella zona alta dell’isola, con il sequestro di diversi corpi morti a mare.
Ieri è stata anche la volta di Calafonte, un’altra stupensa insenatura dell’isola lunata, dove da anni ed anni, ormai, una famiglia di “operatori fai da te”, traghettava i turisti dalla riva ad un promontorio roccioso, distante appena una decina di metri, dov’era possibile affittare un ombrellone, o prendere il sole.
Insomma, una politica amministrativa, quella di Vigorelli, sì all’insegna del ripristino della legalità e tesa ad eliminare il diffuso abusivismo, ma che ha suscitato forti proteste e malumori, tra gli operatori del settore nautico, turistico e commerciale, già colpiti da una profonda crisi, a livello locale e nazionale, dopo il sequestro dei pontili per l’attracco delle imbarcazioni da diporto.
Anche perché, secondo taluni isolani, l’azione repressiva del Sindaco Vigorelli non sarebbe, poi, così lineare e sembrerebbe voler chiudere un occhio (o entrambi), su tutta una serie di altri abusi che si commetterebbero nel pieno dell’area portuale, ad opera di chi, nelle recenti elezioni amministrative si sarebbe apertamente schierato a favore dell’ex giornalista e conduttore televisivo.
Lungo il porto borbonico, sulla banchina nuova e su corso Pisacane, c’è tutto un fiorire di ombrelloni e tavolini, con occupazione di suolo demaniale, in barba alle verifiche ed alla nuova disciplina preannunciata, lo scorso anno, dall’amministrazione comunale.
Lungo il porto borbonico, sulla banchina nuova e su corso Pisacane, c’è tutto un fiorire di ombrelloni e tavolini, con occupazione di suolo demaniale, in barba alle verifiche ed alla nuova disciplina preannunciata dall’amministrazione comunale. Un’accusa, del resto, rivolta già in passato, dall’ex assessore Carlo Marcone, il quale indirizzò un esposto alla Procura della repubblica di Latina, al Ministero delle Infrastrutture, alla Regione Lazio ed ai comandi dei Carabinieri, della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto, in merito “al diffuso abusivismo che si registra nell’area portuale di Ponza, presuntivamente legittimato dall’amministrazione, mentre la popolazione viene, ancora una volta, spogliata del proprio territorio”.
Oltretutto, ci sarebbero barche da noleggio che effettuano, ormai, “regolare” servizio di linea tra il porto e Frontone, mentre altri noleggiatori privati, abilitati unicamente alla locazione di barche, effettuerebbero “in nero” le rituali gite turistiche a Palmarola e Zannone, o attorno a Ponza, con grave danno per coloro che sono legittimati a tale attività, pagando tasse e licenze. Insomma, davvero una situazione di grande caos e diffuso abusivismo che va stroncata sul nascere, per restituire davvero a Ponza regole, sicurezza e soprattutto, la dignità che merita.
Il Direttore
Dott. Sergio Monforte