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PONZA: POLEMICHE STRUMENTALI SULLA CENTRALE ELETTRICA

Un intervento del Sindaco Piero Vigorelli.

Dot. Piero Vigorelli Sindaco di Ponza

“La questione della Centrale Elettrica mi è arrivata tra capo e collo venti giorni dopo la mia elezione a Sindaco nel maggio scorso, quando un gruppo elettrogeno della centrale prioritaria a Le Forna è andato in pezzi e l’isola è piombata nel buio. Ho scritto a mano su un foglio di carta l’autorizzazione all’accensione della centrale di emergenza di Giancos, basandomi sull’ordinanza del Commissario Prefettizio.

Dovevo lasciare Ponza senza corrente elettrica? L’idea, da un punto di vista romantico, poteva anche piacere. Ma chiunque può capire che non sarebbe stata la strada giusta. Giocoforza ho riaperto la centrale che era stata chiusa per motivi sacrosanti, con autorizzazioni settimanali, con rapporti tecnici della SEP sull’andamento della riparazione, in attesa dei pezzi di ricambio arrivati direttamente dagli Stati Uniti dalla sede della Caterpillar.

“Poi, con l’arrivo dell’estate e delle migliaia di turisti che per fortuna sono arrivati a Ponza, nuove autorizzazioni settimanali per sopperire ai picchi di energia che i due generatori di Le Forna non riuscivano a garantire. Questo sempre sulla base dell’ordinanza del Commissario Prefettizio e con due occhi sul consumo elettrico del 2011. L’emergenza picchi è terminata a fine settembre, anche perché ho preteso che la SEP anticipasse la manutenzione ordinaria periodica del gruppo a Le Forna che non era andato in avaria. A via Cesarano a Giancos sono quindi ritornati i lucchetti.

“Purtroppo la settimana scorsa i due gruppi a Le Forna sono andati in tilt nella parte elettronica. Un guasto è stato riparato in due giorni, l’altro è imminente. Essendo bassa stagione, per dare elettricità a tutta l’isola è stato sufficiente riaprire Giancos 2-3 ore verso sera. Spero che domani (martedì 23 settembre) ritornino i lucchetti a Giancos.

“Di tutti questi passi compiuti dal Comune sono stati sempre messi al corrente sia la Procura della Repubblica di Latina che la Procura Generale di Roma, nonché la Prefettura, tutti gli Enti regionali e provinciali, gli organismi a tutela della pubblica salute.

“Nel frattempo ho cercato di capire  l’annosa vicenda del trasferimento della centrale in località Monte Pagliaro, con la costruzione di una nuova centrale e la definitiva chiusura di quelle a Le Forna e a Giancos. E’ una vicenda che fa inorridire, un esempio (fra i molti) del malcostume amministrativo del passato di Ponza. Con il Comune che nel 2001 aveva appaltato i lavori per la costruzione di una nuova centrale e poi aveva rotto il contratto con la ditta appaltatrice, che ora ha chiesto ingenti danni al Comune avendo vinto la causa.

“Anche il Commissario Prefettizio ha avuto le sue gatte da pelare, perché durante la sua gestione la Provincia ha disposto la chiusura della centrale di Giancos. Il Commissario ha aperto il dossier e compiuto atti per rendere realizzabile la costruzione della nuova centrale sul Monte Pagliaro, anche accollando al Comune spese per mancati espropri fatti nel passato.

“La costruzione della nuova centrale parte dall’acquisizione del terreno dove sorgerà. Essendo di proprietà comunale, il Comune ha un doppio interesse:  realizzare  la nuova centrale per tutelare la salute dei cittadini e incassare circa un milione di euro che farebbero molto bene alle casse comunali. Per il Comune è una priorità, sarebbe masochismo rinviare la vendita del terreno sul Monte Pagliaro!

Ma come vendere quel terreno? Con quale procedura di legge? L’attuale Sindaco si è trovato di fronte a soluzioni discordanti, che neppure il Commissario Prefettizio aveva risolto. Per questo motivo la Giunta Comunale la settimana scorsa ha deciso di rivolgersi al massimo organismo competente, è cioè all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP). Quello che l’Autorità ci dirà che è corretto fare, il Comune di Ponza lo farà immediatamente.

Quanto alla Conferenza di Servizi del 25 settembre scorso, relativa a un progetto della SEP per ridurre le emissioni inquinanti a Giancos secondo le prescrizioni della Regione Lazio, non c’è nessuna marcia indietro né della Provincia di Latina né del Comune di Ponza, che in quella sede hanno ribadito alla SEP che questa procedura non potrà in ogni caso portare alla revoca della chiusura di Giancos.

La cosa è molto semplice: visto che la nuova centrale entrerà in funzione non prima di  4-5 anni, è buona cosa che a Giancos (ma anche a Le Forna) le emissioni inquinanti siano ridotte al minimo. Punto e basta. Tutto il resto sono chiacchiere, disinformazione e bassa speculazione di chi non si rassegna di aver perso le elezioni comunali. E che magari avrebbe voluto che il Sindaco avesse lasciato Ponza al buio, per attaccarlo con un argomento degno di polemica”.

A cura del Direttore Dott. Sergio Monforte

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