
Le ‘nuove’ Terme di Tor Vergata
11-06-2014 – Francesco Siciliano
Importante scoperta archeologica presso la frazione di Tor Vergata, a Roma
Antico sito termale romano
Tor Vergata è una frazione di Roma Capitale, in zona Torrenova, territorio municipale di Roma. La frazione sorge sul lato sud della via Casilina ed è sede dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, presidio formativo di fama internazionale. Un’antica ‘tenuta’ in questo insediamento, così come il Casale di Tor Vergata, si ergevano prossime all’intersezione tra le strade Tuscolana e Labicana.
La denominazione ‘vergata’ potrebbe ricondursi a quell’aspetto vergato della torre, edificata al tempo in fasce alterne di mattoni rossi e pietra tufacea grigio cenere. Ora, di tanta remota memoria resta ben poco. All’anno 1361 risale la prima documentazione formale, a cura del notaio Serromani che in un suo rogito menzionava la località, il cui casale fu probabilmente fatto erigere dal senatore Riccardo Annibaldi, appunto presso l’antica torre, appartenuta a tale ‘Magister Stephanus‘ e soltanto più tardi divenuta ‘Turris Vergata’.
Ebbene, in tale spazio di così densa e antica memoria, è stato rinvenuto recentemente un complesso termale romano, la cui estensione è pari a circa 500 metri quadrati, e connesso ad una villa del I secolo d.C. Il progetto di scavo, cui è dovuta la scoperta, è stato eseguito dagli studenti dell’Università di Tor Vergata, in convenzione con la Sovrintendenza archeologica di Roma. Così, in uno spazio destinato originariamente all’edilizia residenziale, ma ora riorientato a spazio verde, sono venuti alla luce i preziosi elementi decorativi che ingentilivano questo pregevole complesso, bissando in tal modo la sorpresa del recente rinvenimento archeologico, avvenuto presso Ostia Antica, d’una ‘parte segreta’ della sezione portuale che disvela come il porto commerciale di Roma fosse all’epoca di dimensioni enormi.
Le ‘nuove’ Terme dell’antica Tor Vergata, forse un giorno fruibili dai visitatori, si presteranno agilmente a un’idonea sistemazione a parco, confortando gli sforzi dei 37 allievi dei corsi di laurea triennale e specialistica in beni culturali e archeologia. Il lavoro degli operatori sul campo, a partire dal 12 maggio e in sole sei settimane, ha riportato infatti alla luce nove ambienti, di cui uno con abside, a conferma quindi della tipologia “termale” del complesso e numerose decorazioni, in splendidi stucchi rossi e azzurri, nonché numerosissimi frammenti pavimentali, di cui taluni realizzati in arte musiva. I primi due ambienti esplorati dagli esperti hanno rivelato la presenza di pilastrini a base quadra, le cosiddette ‘suspensurae‘, ovvero infrastrutture di sostegno delle vasche superiori e di numerose ‘tegulae mammatae’ quali tracce di rivestimento coibentante per le pareti. Condutture diramantesi da un’ampia cisterna sotterranea confermano ancor di più il carattere termale dell’impianto.
E dalla moneta di età giulio-claudia rinvenuta nei luoghi, si cercherà di individuare il facoltoso antico proprietario che tra le nuances di celeste, blu e verde acqua, o di giallo, rosso e nero delle decorazioni osservava rilassato e soddisfatto il mondo esterno alla sua comoda dimora, solcando a nuoto le calde e vaporose ondine della sua culla d’acqua.
EDITORIALE
Le ‘nuove’ Terme di Tor Vergata
11-06-2014 – Francesco Siciliano
Importante scoperta archeologica presso la frazione di Tor Vergata, a Roma
Antico sito termale romano
Tor Vergata è una frazione di Roma Capitale, in zona Torrenova, territorio municipale di Roma. La frazione sorge sul lato sud della via Casilina ed è sede dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, presidio formativo di fama internazionale. Un’antica ‘tenuta’ in questo insediamento, così come il Casale di Tor Vergata, si ergevano prossime all’intersezione tra le strade Tuscolana e Labicana.
La denominazione ‘vergata’ potrebbe ricondursi a quell’aspetto vergato della torre, edificata al tempo in fasce alterne di mattoni rossi e pietra tufacea grigio cenere. Ora, di tanta remota memoria resta ben poco. All’anno 1361 risale la prima documentazione formale, a cura del notaio Serromani che in un suo rogito menzionava la località, il cui casale fu probabilmente fatto erigere dal senatore Riccardo Annibaldi, appunto presso l’antica torre, appartenuta a tale ‘Magister Stephanus‘ e soltanto più tardi divenuta ‘Turris Vergata’.
Ebbene, in tale spazio di così densa e antica memoria, è stato rinvenuto recentemente un complesso termale romano, la cui estensione è pari a circa 500 metri quadrati, e connesso ad una villa del I secolo d.C. Il progetto di scavo, cui è dovuta la scoperta, è stato eseguito dagli studenti dell’Università di Tor Vergata, in convenzione con la Sovrintendenza archeologica di Roma. Così, in uno spazio destinato originariamente all’edilizia residenziale, ma ora riorientato a spazio verde, sono venuti alla luce i preziosi elementi decorativi che ingentilivano questo pregevole complesso, bissando in tal modo la sorpresa del recente rinvenimento archeologico, avvenuto presso Ostia Antica, d’una ‘parte segreta’ della sezione portuale che disvela come il porto commerciale di Roma fosse all’epoca di dimensioni enormi.
Le ‘nuove’ Terme dell’antica Tor Vergata, forse un giorno fruibili dai visitatori, si presteranno agilmente a un’idonea sistemazione a parco, confortando gli sforzi dei 37 allievi dei corsi di laurea triennale e specialistica in beni culturali e archeologia. Il lavoro degli operatori sul campo, a partire dal 12 maggio e in sole sei settimane, ha riportato infatti alla luce nove ambienti, di cui uno con abside, a conferma quindi della tipologia “termale” del complesso e numerose decorazioni, in splendidi stucchi rossi e azzurri, nonché numerosissimi frammenti pavimentali, di cui taluni realizzati in arte musiva. I primi due ambienti esplorati dagli esperti hanno rivelato la presenza di pilastrini a base quadra, le cosiddette ‘suspensurae‘, ovvero infrastrutture di sostegno delle vasche superiori e di numerose ‘tegulae mammatae’ quali tracce di rivestimento coibentante per le pareti. Condutture diramantesi da un’ampia cisterna sotterranea confermano ancor di più il carattere termale dell’impianto.
E dalla moneta di età giulio-claudia rinvenuta nei luoghi, si cercherà di individuare il facoltoso antico proprietario che tra le nuances di celeste, blu e verde acqua, o di giallo, rosso e nero delle decorazioni osservava rilassato e soddisfatto il mondo esterno alla sua comoda dimora, solcando a nuoto le calde e vaporose ondine della sua culla d’acqua.
EDITORIALE