L’esposizione del Museo Archeologico Nazionale di Formia apre le celebrazioni per il
bimillenario della morte di Augusto che ricorre nel 2014. L’inaugurazione – su invito – è
prevista il 23 marzo alle ore 18,00.

Dal 24 marzo al 23 giugno 2013, il Museo Archeologico Nazionale di Formia ospita la mostra
Formiae. Una città all’inizio dell’Impero promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici
del Lazio, diretta da Elena Calandra, con il coordinamento scientifico di Nicoletta Cassieri, direttore
del Museo. L’iniziativa, che si è avvalsa della proficua partecipazione del Comune di Formia, è
realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Chora Air Sealed Tent, il C.R.E.I.A (Centro Regionale di
Educazione e Informazione Ambientale) e il Parco Naturale dei Monti Aurunci.
Nel 2014 ricorre il bimillenario della morte di Augusto, imperatore tra i più discussi e, al contempo,
più apprezzati, ideatore di un nuovo sistema di governo e fautore di una generale riorganizzazione
dell’Italia e dell’Impero. La mostra Formiae. Una città all’inizio dell’Impero anticipa questo
importante anniversario e dà avvio alle iniziative su un personaggio dalle molteplici sfaccettature e
dalla forte impronta “mediatica”; come noto, il principato augusteo ha segnato un’epoca di
fondamentali cambiamenti, politici, istituzionali, ideologici e socio-culturali, che hanno esercitato
una profonda influenza su diversi aspetti della cultura occidentale moderna, la cui intensa eco si
avverte anche nel nostro presente.
Il percorso espositivo si snoda tra gli ultimi decenni del I secolo a.C. e la prima metà del I secolo
d.C. e, scegliendo come punto di osservazione privilegiato una realtà municipale di grande rilevanza
nel panorama del Lazio costiero, propone una lettura delle diverse creazioni artistiche che agiscono
quale forma di “manifestazione del consenso” della città nei confronti del potere centrale. Esito di
un processo di ricezione e rielaborazione dei modelli culturali plasmati e diffusi da Roma, le
immagini, siano esse scultoree, pittoriche o numismatiche, costituiscono un potente medium
espressivo sulla scena pubblica e come tali vengono selezionate dall’élite cittadina che, adeguandosi
ai canoni formali del nuovo regime, intende esprimere la propria approvazione e celebrare se stessa.
La mostra è concepita, dunque, come un “percorso per immagini” che si articola in tre sezioni
precedute da un’introduzione di carattere storico. Nodo focale dell’esposizione è un ritratto di
Augusto, venuto alla luce nel 2005 sul litorale di Fondi, in località Sant’Anastasia, ed esposto per la
prima volta a Formia.
In occasione della mostra fanno temporaneamente ritorno anche due ritratti femminili di
particolare pregio, uno dei quali identificabile con un membro della dinastia giulio-claudia (forse
Agrippina Minore, sorella dell’imperatore Caligola), scoperti a Formia nel 1929 e nell’immediato
dopoguerra trasferiti a Roma, nel Museo Nazionale Romano, sede di Palazzo Massimo.
La sezione introduttiva Formiae all’inizio di una nuova era traccia brevemente il quadro dei
profondi mutamenti politici che hanno contraddistinto il cruciale passaggio tra la Repubblica e il
Principato; il periodo di pace che ne consegue determina lo sviluppo dei municipi italici come
Formiae, che conosce una fase di notevole trasformazione urbanistica e architettonica nella volontà
di conformarsi al modello dell’Urbe.
La prima sezione Immagini del potere, potere delle immagini offre un esempio delle inclinazioni
estetiche e del gusto artistico dell’epoca attraverso una rassegna di statue e ritratti di carattere
celebrativo, commissionati da esponenti dell’élite locale e collocati in un contesto pubblico quale
forma di adesione all’autorità imperiale e di autorappresentazione sulla scena municipale.
La seconda sezione Immagini monetali: autorappresentazione e circolazione documenta,
attraverso l’apparato figurativo e simbolico adottato nel sistema monetale di età augustea e giulioclaudia,
lo sviluppo di un “programma iconico” finalizzato alla rappresentazione visiva della
compagine del potere imperiale e alla trasmissione dei presupposti ideologici sui quali esso si
fonda.
La terza sezione Lo “spazio” dipinto: l’illusionismo del vero si concentra su un genere definito
“pittura di giardino”, del quale costituisce un chiaro esempio l’affresco restituito da un edificio
pubblico del Foro di Formia che richiama celebri contesti dell’Urbe; alla stessa epoca appartengono
le decorazioni parietali di abitazioni signorili e di ville costiere di recente ritrovamento.
Il Direttore Dott. Sergio Monforte