Caro Luigi,

sono Anna Fiorani e desidero ringraziarti per la fatica e l’entusiasmo che hai messo per farci incontrare. Ero addirittura un po’ scettica sulla riuscita di un evento che ha coinvolto persone che da anni e anni non avevo più incrociato neppure in via Vitruvio, vetrina ai nostri tempi, di tutti gli incontri. Forse io stessa, anche in periodi che trascorro a Formia, non pratico più il tradizionale struscio. Vi ho visto tutti con piacere immenso e ho dialogato con tale naturalezza da ritornare con la mente e con il cuore a quei tempi. Quella prima A curva come le altre aule la sto percorrendo più e più volte e mi sto affacciando alla finestra per vedere che aria tira nella sezione B dove un maggior numero di presenza di ragazzi ci faceva soffrire di solitudine da maschi. Penso alla leggerezza delle mie gambe che percorrevano 4 chilometri al giorno senza fatica alcuna. Nel percorso, alla stazione, era obbligatorio fermarsi a chiacchierare con quelli di Fondi e di Itri che intanto avevano occupato i posti per partire di lì a poco. Le conversazioni avvenivano via finestrino. Talvolta, salendo, correvo il rischio di partire con loro. Ricordiamo tutti le carrozze di legno, scomode nella seduta, calde delle nostre presenze. Ecco, questo è solo un piccolo flash, uno fra i tanti. Tanti ne verranno, grazie a questo graditissimo evento. Spero davvero che qualcosa ancora e davvero si faccia. Insieme a te ringrazio tua moglie Giuditta che con la sua delicata presenza, ha lavorato dietro le quinte. Non dimenticherò le 100 uova impiegate nella lavorazione dei dolci.

Un caro abbraccio a te e Giuditta. Anna Fiorani

Grazie Anna. Luigi e Giuditta Cocomello