In occasione della conclusione del progetto formativo DEMETRA – Delineare e Mantenere l’Eccellenza attraverso il Training e la Ricerca nell’agroalimentare”, presentato da INEA – Istituto Nazionale di Economia Agraria, Literalia Formazione srl, Da.dif Consulting srl, Formamentis srl e finanziato da Fondimpresa a valere sull’avviso 5/2011 II scadenza, si è ritenuto opportuno fare il punto sui risultati del Piano Formativo.
Scopo fondamentale è quello di ricostruire i principali risultati emersi e sottolineare la linea guida che è alla base dell’intervento formativo: quella secondo la quale è diventato prioritario negli ultimi anni per le parti sociali, occuparsi di temi quali la formazione continua, la qualità del sistema di istruzione e formazione professionale, lo sviluppo di competenze e il loro riconoscimento, comunque siano state acquisite (in aula, sul lavoro, ecc.).
Il piano formativo DEMETRA è un Piano di natura settoriale che ha operato nella filiera agro-alimentare del Centro-Sud e del Nord Italia. I territori coinvolti nel Piano interessano le regioni: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Puglia, Umbria.
Durante lo svolgimento del piano sono state erogate 3.600 ore di attività formative articolate in 63 percorsi formativi, per un totale di 234 edizioni, rivolti a 113 aziende beneficiarie con lo scopo di:
ü motivare le imprese e i dipendenti ad accedere alla formazione e ad utilizzarla per migliorare l’efficienza aziendale;
ü potenziare le competenze dei lavoratori per rendere le aziende produttive e competitive nel contesto locale e nazionale;
ü aggiornare e consolidare le competenze professionali per lo svolgimento delle attività lavorative;
ü coinvolgere specifici destinatari quali donne e categorie svantaggiate per permettere una maggiore qualificazione e consentire l’adattabilità sul mercato del lavoro.
Nella fase esecutiva, rispetto alla fase di progettazione iniziale, il piano ha registrato un incremento significativo sia in termini di aziende beneficiarie che di partecipanti coinvolti. Infatti, rispetto alle 94 beneficiarie previste, sono state coinvolte 113 aziende, di cui 110 appartenenti alla classificazione comunitaria di PMI e 3 Grandi Imprese, e, rispetto al coinvolgimento previsionale di 614 partecipanti, ne sono stati coinvolti 1.041.
Il piano ha registrato il coinvolgimento prevalente di operai in particolare del settore agricolo addetti alla coltivazione e lavorazione di ortaggi e frutta.
La popolazione coinvolta ha inciso molto nella definizione dei percorsi didattici, infatti si rileva una forte esigenza di aggiornamento in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e sicurezza alimentare con l’adozione di corrette procedure di haccp. La popolazione coinvolta ha inciso anche nella scelta delle metodologie didattiche, di tipo innovativo (action learning, affiancamento, fad, coaching) che si attesta intorno al 29% del totale delle ore del piano dimostrando come queste metodologie basate su esercitazioni e simulazioni riscuotono sempre più successo favorendo riscontri immediati e pratici anche presso le categorie con bassa scolarizzazione o non abituate a interventi di formazione continua.
Come ricorda il Segretario Nazionale della Fai Cisl Augusto Cianfoni “ci sono alcuni aspetti del settore agro alimentare che meritano un approfondimento e una riflessione, trattandosi di tematiche strategiche di breve e medio periodo in grado di delineare tendenze e possibili scenari per l’industria alimentare italiana, modalità con cui attuare delle solide e funzionali reti di impresa, strumenti innovativi per l’accesso al credito, certificazioni di qualità a supporto del business agroalimentare. Tra le varie attività economiche del settore agro alimentare, l’agricoltura è un settore al cui interno la formazione rappresenta un elemento particolarmente importante per creare le condizioni di sviluppo e competitività delle imprese, secondo condizioni precise di sostenibilità ed efficienza produttiva. Una condizione che diventa ancora più incisiva e strategica se consideriamo il contesto al cui interno gli agricoltori devono, e dovranno nei prossimi anni, confrontarsi e competere. In questo scenario la leva della formazione diventa più che mai necessaria a rendere le nostre aziende più specializzate e competitive, assumendo ancora di più che nel passato un ruolo centrale.”
La Redazione