
Silvio D’arco : “Respingere unitariamente il messaggio camorristico di Terracina”
L’efferato crimine camorristico compiuto a Terracina , nei giorni appena trascorsi, ha giustamente turbato e scosso fortemente l’opinione pubblica suscitando a caldo prese di posizioni emotive comprensibili ma non tutte giustificabili. Talune di esse appaiono francamente sbagliate e pericolose. In particolare Il quotidiano Latina Oggi , attraverso il suo direttore, è arrivato ad affermare che l’odioso crimine compiuto a Terracina è il frutto di un contesto ambientale e territoriale ormai intriso dalla “cultura dell’illegalità “ e della presunta “teoria negazionista” assunta irresponsabilmente da parte della classe politica dirigente di questo territorio provinciale.

Ancora una volta si punta allo sciacallaggio politico con il risultato di fare apparire il tessuto economico- sociale, locale e provinciale interamente in balia delle organizzazioni camorristiche e mafiose. Si tratta di un messaggio devastante, falso e inaccettabile ; un vero e proprio regalo alla malavita organizzata che va combattuta unitariamente , con maggiore forza e vigore da tutte le forze sociali, culturali e politiche democratiche della nostra provincia di cui gli stessi organi d’informazione sono parte integrante e sostanziale .
Basta leggere le cronache quotidiane nazionali per capire che, purtroppo, la malavita organizzata non ha più confini territoriali . Colpisce a Terracina , a Roma come a Milano ed anche all’estero. In tale scenario mettere subito in relazione i fatti gravissimi come quelli di Terracina con il contesto locale e con la classe politica e imprenditoriale locale e provinciale è quanto di peggio si possa fare.
Non c’è alcun dubbio che noi tutti in provincia di Latina dobbiamo alzare la guardia, riflettere seriamente e approntare strumenti di contrasto , di controllo e prevenzione più forti ed efficaci, ma bisogna smetterla, una volta per tutte, di dividerci strumentalmente su problematiche così gravi ed essenziali che riguardano la stessa convivenza civile e democratica delle nostre comunità.
Sono convinto che il nostro sistema economico, sociale e culturale , pur in presenza di una gravissima crisi finanziaria e sociale , rimane fondamentalmente ancora sano. Si tratta di un tessuto socio-economico ancora robusto, laborioso e fortemente democratico in grado di respingere qualsiasi tentativo di infiltrazione e radicamento malavitoso sul territorio.
La condizione principale però e quella non farci dividere, di non strumentalizzare questi fatti per miserevoli tornaconti elettorali e di non dare soprattutto la percezione ai malavitosi che il territorio pontino sia per loro una vera e propria “ Zona franca”. Perché non risponde al vero.
Comunicato Stampa inviato al Direttore Dott. Sergio Monforte