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Tecnologie e Sicurezza sui luoghi di lavoro

Ing. Carlo Cocomello - Eutecna Engineering Environment s.r.l.

Alla luce del Nuovo Testo Unico– D.Lgs. 81 del 09 Aprile 2008, in attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 Agosto 2007, N° 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, gli scenari del mondo delle imprese e non solo, si devono adeguare come segue:

Occorre modificare strutturalmente l’attuale cultura delle prevenzione attraverso una crescente Responsabilità Sociale di Impresa;
Necessita che le aziende, soprattutto quelle al di sopra dei 50 dipendenti, maturino consapevolezza nei sistemi di gestione della sicurezza (SGSL);
Bisogna strutturare e fare propri dei codici etici di comportamento.

Ma questa consapevolezza della necessità di cambiare rotta, non deve essere qualcosa che appartiene al solo mondo delle imprese private, ma analogo discorso vale per il settore pubblico.

Le tragedie sui luoghi di lavoro, le morti bianche, come quelle ultime di Catania, chiamano a raccolta la società civile e le migliori energie politiche di cui il nostro Paese dispone, per imporre nuove strategie condivise volte ad una ferma risposta: un Piano Straordinario sulla formazione, l’informazione e la prevenzione per la sicurezza in tutti i posti di lavoro, capace di includere e coniugare potenziati strumenti di controllo con una crescente cultura di Responsabilità Sociale di Impresa.

Non è più pensabile, di fronte a tali sciagure, che ancora in questo Paese si continui a non voler impegnare le risorse che esistono (vedi il tesoretto dell’INAIL) per mettere in piedi un programma di prevenzione infortuni di medio-lunga durata.

Difatti non dobbiamo stupirci se le morti bianche ci saranno ancora, ma è ben più grave rassegnarsi alla fisiologicità delle stesse, senza pensare che vi sono paesi dove la cultura della prevenzione ha ridotto gli infortuni mortali in un ventennio dell’80 %.

In Italia ad esempio, dai dati INAIL, nell’ultimo lustro, il numero dei decessi nei luoghi di lavoro si è attestato intorno circa alle 1.200 unità per anno; in un paese come il Giappone, lo stesso dato, è 10 volte più piccolo.

Allora questo deve lasciarci sperare, ma adesso è arrivato il tempo di agire: si sprecano tante risorse in questo paese, dirottiamo una parte di queste per il bene più prezioso che abbiamo, la nostra vita!!

Le imprese, allo stesso tempo, non possono cullarsi soltanto su aiuti pubblici per instaurare una cultura della sicurezza in azienda, ma devono prendere coscienza, anche attraverso noi professionisti, che fare prevenzione vuol dire migliorare il comfort degli ambienti di lavoro, ed al contempo aumentare la produttività dell’azienda.

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