Nello svolgimento della mia funzione di Vice Presidente del Consorzio di Sviluppo industriale, avevo il compito di proporre iniziative imprenditoriali ai Comuni del comprensorio. Tra essi vi era anche il Comune dove sono nato. Con le sole risorse delle mie Società di Formazione (Gruppo TRE BIT) e Sviluppo Progetti complessi (COPI srl) feci una illustrazione sulle potenzialità del territorio Spignese. Avevo già fatto il mio dovere nei confronti del Comune di Spigno per l’Adesione del Comune al Consorzio, e, successivamente per l’inserimento del suo territorio nel P.R.G. (Piano Regolatore Generale) ottenendo tutte le approvazioni di rito. In un Convegno Pubblico presentai ipotesi di fattibilità con una illustrazione in Power Point, dove la mia voce accompagnava le singole slites, che in questo spazio troverete in “video” in calce all’articolo.
Faccio notare che le ipotesi generali del Consorzio, formulate nel Piano Regolatore furono in grande parte attuate. I Comuni avrebbero avuto – negli avvenire – il compito di richiedere specifici finanziamenti – dagli interventi CASMEZ fino all’attualissimo P.N.R.R.
Ora, osservando l’area oggetto dello studio:
– Le Ex Fornaci Pontine – sono rimaste una “cattedrale nel deserto” e la Piana dell’Ausente – che ha perso l’unico cultivar dell’epoca (Frumento e granoturco) non è mai stata interessata nemmeno per le piantumazioni dell’ulivo. L’area non ha quindi offerto alcuna opportunità di sviluppo economico-produttivo. Non sono interessato a fare la “caccia alle streghe”. In questa pubblicazione sono invece fortemente interessato a trasmettere a che mi leggerà, un diverso approccio alle problematiche macro-economiche se si vuole veramente contribuire a garantire un futuro migliore alle nuove generazioni.