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Il BIOCHAR, produrlo per smaltire i rifiuti biologici, per produrre concimi per il terreno, e per ottenere buoni CO2.

A G R I C O L T U R A

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Applicato durante la preparazione del suolo, tra la fase di aratura e quella di fresatura, con un dosaggio compreso tra i 1700 ed i 2200 kg per ettaro, a seconda del tipo di terreno, il Biochar è in grado di migliorare la fertilità del suolo, e le sue caratteristiche fisico/chimiche.
Dopo l’applicazione si raccomanda di attendere 1-2 giorni prima della semina e di evitare trattamenti di disinfezione al vapore dopo l’applicazione.

GIARDINAGGIO

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Il Biochar è altresì consigliato in combinazione al 50% con compost per la rigenerazione di terreni esausti a seguito di colture intensive in modo da reintegrarne i nutrienti consumati.

Applicato per la preparazione del substrato del nuovo giardino si consiglia l’utilizzo di 27 kg di Biochar per ogni 10 m2 di giardino applicato nei primi 10 cm di terreno al fine di ottenere una concentrazione al 10%.
Dopo l’applicazione del Biochar amalgamarlo bene nel terreno, annaffiare abbondantemente, ed attendere un paio di giorni prima della semina.
Una delle principali proprietà del Biochar è quella di assorbire l’umidità ed i nutrienti e conservarli per un lungo periodo pertanto gli si deve dare il tempo per “riempire i serbatoi”

ORTICOLTURA – FLORICOLTURA – PIANTUMAZIONE

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Sostituzione della Torba

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La torba, ampiamente diffusa come ammendante nel settore vivaistico e nel giardinaggio è, al pari del petrolio e del carbone, una risorsa NON RINNOVABILE a causa del cui sfruttamento si stanno verificando la scomparsa delle torbiere e il progressivo esaurimento dei giacimenti, proprio per questo sempre più aziende ed enti pubblici stanno virando verso soluzioni green.
Il Biochar, oltre ad essere un ammendante naturale, in quanto derivato dalla pirogassificazione di biomassa vegetale è RINNOVABILE e si presenta come ottima ed ecologica alternativa alla torba.
Inoltre, per propria composizione chimica, il Biochar è costituito dal 70-80% di Carbonio quindi, se impiegato in agricoltura, oltre ad aumentare la fertilità del terreno sottrarrà dall’atmosfera tre volte il proprio peso di anidride carbonica, contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici globali.

Testo ripreso da una Società specializzata nella produzione del BIOCHAR.

Ho rapporti con un Ingegnere, mio grande amico, che ha la capacità di produrre l’automazione per la produzione del BIOCHAR. Lui opera in America Latina, Perù e Costarica e in Canadà. L Europa e più l’Italia sono in deficit di capacità produttiva, infatti ancora si smaltisce con inceneritori, che sono molto inquinanti, senza produrre alcun beneficio per l’agricoltura.

la mia amicizia con l’ing. Bruno Faninger

L’Ing. Bruno FANINGER ed i Prof. Luigi Cocomello si sono incontrati a Roma il 29 ottobre 2016 – a 28 anni dalla loro conoscenza. Nel 1988 Luigi era Vice Presidente del Consorzio Industriale Sud Pontino e in quella funzione aveva organizzato nel Golfo di Gaeta (sedi espositive Formia – Gaeta e Minturno) GOLFO EXPO MARE, e Bruno era il Direttore Tecnico della Hill Nolton Internatinal Italia – società Italo/America che fu incaricata nella organizzazione dell’evento.(dell’evento Golfo Expò Mare puoi leggere una nota dal nostro stesso giornale) la

Editoriale di Luigi Cocomello

Commento di Gabriella Annunziata, RAGGEO’60:

Cara Anna F. hai aperto un dibattito interessante sul clima. In Italia possìamo ancora goderci le giornate di Sole mentre altrove è rischioso.
Marilde, moglie di mio cugino Luigi, nonché figlia del medico del Re di Giordania, attualmente in visita al figlio ad Auckland, mi ha riferito che in Nuova Zelanda è rischioso esporsi al Sole dalle 10,00 alle 16,00 , perché il territorio si trova proprio sotto il buco dello strato di ozono. Mi sono soffermata con interesse sull’articolo di Luigi riguardante il biochar, derivante dalla pirolisi di diversi tipi di biomasse. Mi chiedo come mai il biochar, così importante per l’ambiente, non venga usato su larga scala in Italia!?

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